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Progetto FARI 2

Stiamo attraversando tempi nei quali le dinamiche legate ai flussi migratori hanno raggiunto una particolare rilevanza in Europa e nel mondo.

Il dilagare di posizioni avverse o apertamente ostili a questo fenomeno ha, in diverse occasioni, reso più complessi - se non direttamente ostacolato - gli sforzi orientati ad affrontare le criticità intrinseche più evidenti. Fra queste, le vulnerabilità fisiche e psichiche e le difficoltà nel raggiungere adeguati livelli di integrazione con le realtà ospitanti sono state oggetto di particolare attenzione nei programmi di assistenza sanitaria, anche per garantire la corretta formazione degli operatori coinvolti.  

Grazie al Fondo asilo migrazione e integrazione (FAMI), è stato possibile finanziare numerosi progetti all’interno degli Stati membri europei.

Fra gli obiettivi principali del programma c'è quello di dare supporto ai richiedenti e titolari di protezione internazionale, considerati vulnerabili.

I destinatari diretti del progetto FARI 2 sono:

  • vittime o testimoni di torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale;
  • persona affetta da gravi malattie o da disturbi mentali;
  • anziano/a, minore, vittima di tratta, donna in stato di gravidanza, analfabeta e disabile. 

Il progetto FARI 2 è nato all’interno della vasta esperienza del Centro Salute Migranti Forzati – SAMIFO – struttura a valenza regionale della ASL Roma 1, e si caratterizza per l’adozione di modelli innovativi di intervento in un ambito particolarmente dibattuto - quello relativo all’assistenza sanitaria dei richiedenti e titolari di protezione internazionale - RTPI

Il Centro di Salute per Migranti Forzati – SAMIFO, nasce all’interno di questo quadro grazie alla collaborazione, formalizzata attraverso protocolli d’intesa, con l’Associazione Centro Astalli, l’Italian Gesuit Refugees Service, e la partecipazione della medicina generale. 

Partner del progetto FARI 2 sono le ASL Roma 2, Roma 4, Roma 6, Latina, Frosinone, Rieti, l’associazione Centro Astalli di Roma, il Programma Integra, il Centro Studi di Politica Internazionale e Cittadinanzattiva. Sono oltre 50 le Organizzazioni della Società Civile che, a diverso titolo, partecipano alle attività di progetto. Capifila è la ASL Roma 1. 

Responsabile di progetto è Giancarlo Santone, Direttore del SAMIFO.

L’obiettivo generale è fornire risposte efficaci ai bisogni di salute fisica e mentale dei richiedenti/titolari di protezione internazionale, anche minori, attraverso azioni di sistema nei territori delle ASL regionali, rafforzando o sperimentando modelli di intervento sanitari integrati. 
Gli obiettivi specifici sono: 

Gli obiettivi specifici sono: 

  • individuazione precoce e presa in carico nel sistema sanitario regionale dei RTPI e dei minori stranieri anche non accompagnati;
  • attivare/rafforzare modelli di intervento sanitario integrati; 
  • aumentare conoscenze e competenze degli operatori ASL e dei centri di accoglienza regionali; 
  • erogare orientamento sanitario e far acquisire specifiche competenze professionali ai RTPI; 
  • analizzare l’esperienza di assistenza sanitaria dei RTPI e le performance dei servizi sanitari-regionali. 

Il metodo di lavoro prevede un approccio multidimensionale, interdisciplinare e interculturale, un lavoro strettamente integrato fra sistema sociosanitario, enti di tutela e terzo settore nell’ambito della tutela della salute fisica e mentale dei RTPI. Di fondamentale importanza è il collegamento con i centri di accoglienza.

È disponibile per il download la Guida ai Servizi del Progetto FARI 2.

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