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Guida per gli operatori scolastici - Epilessia

L'epilessia è un disturbo neurologico primitivo a eziologia genetica, o secondario conseguente ad alterazione e lesioni cerebrali che possono derivare da ictus, infezioni o traumi, abuso di alcolici o sostanze stupefacenti.
La crisi epilettica si manifesta quando una scarica elettrica anomala e incontrollata dei neuroni interrompe transitoriamente la normale funzione cerebrale, provocando alterazioni dello stato di coscienza e/o movimenti involontari (tremori e convulsioni).

Sintomi
Scatti movimenti anomali, tremori, assenza, disturbi sensitivi, difficoltà a parlare, alterazioni del comportamento, formicolio, sensazione di déjà-vu, sensazione di estraneità, disturbi sensoriali.

Conseguenze se non trattata
Se la patologia non viene diagnosticata tempestivamente, i bimbi affetti da epilessia possono sviluppare e manifestare disturbi dell’apprendimento e del comportamento. Grazie a diagnosi precoce e terapia adeguata, invece, i piccoli pazienti riescono a vivere una vita piena, godendo di pari aspettative rispetto a chi non è affetto da questa patologia.

Esordi e diagnosi
La prima crisi può presentarsi in età pediatrica, correlata a volte a un repentino aumento della temperatura corporea. Tale tipologia di crisi convulsiva, definita comunemente come convulsione febbrile, può rimanere episodica e non comportare necessariamente una diagnosi di epilessia. La crisi epilettica, infatti, può manifestarsi anche in assenza di alterazioni febbrili. I fattori scatenanti possono essere vari: luci intermittenti, stress emotivo e/o fisico, mancanza di sonno, traumi, reazione a farmaci. La crisi può essere preceduta da sintomi premonitori quali ansia, cefalea, fotosensibilità spiccata, aura.
Il paziente, durante la crisi, può manifestare assenze, contrazioni tonico cloniche, perdita di coscienza e del controllo della vescica e/o dell’intestino. La durata è variabile, solitamente limitata ad alcuni minuti; in rari casi le crisi durano più a lungo.
Generalmente le forme con un esordio in età pediatrica, in cui non venga rilevata una causa focale, hanno una evoluzione benigna ed i pazienti che ne sono affetti riescono, grazie alle cure, ad avere un completo controllo delle crisi e spesso non presentano ricadute dopo la sospensione del trattamento.
La diagnosi viene completata con accertamenti strumentali quali elettroencefalogramma (EEG), risonanza magnetica (RMN) e visita neurologica.

Post crisi
Al termine della crisi il paziente riprende coscienza gradualmente e può sentirsi confuso, pertanto è sconsigliato l’assembramento di persone intorno a lui.

Cure
Esistono diversi approcci terapeutici con terapie marziali, con antiepilettici che danno una copertura giornaliera, associati o meno ad un trattamento in urgenza, soprattutto nei casi ad insorgenza in età pediatrica. Sono comunque necessari controlli mirati a tempi concordati con l’équipe medica e terapie personalizzate.
                                                                                                                                        
Primo soccorso
L’evento epilettico, specie se comporta convulsioni e perdita di coscienza, può provocare, in chi vi assiste per la prima volta, un senso d’impotenza e/o di paura. Torna utile in tal caso saper cosa fare:

  • adagiare il paziente in posizione laterale di sicurezza (per favorire la pervietà delle vie aeree);
  • allontanare oggetti che potrebbero venire a contatto con il paziente e allontanare le persone presenti;
  • se è stata prescritta dal medico curante del paziente una terapia farmacologica che può essere somministrata in urgenza, ed è stata effettuata l’apposita formazione, provvedere al più presto a somministrare il farmaco, con il fine di interrompere la crisi;
  • monitorare il tempo di durata della crisi;
  • allertare contemporaneamente il 112/118;
  • avvisare la famiglia del paziente.


Farmaci di primo soccorso
Alcuni farmaci prescritti vengono somministrati per bocca come il Buccolam (al paziente in posizione laterale di sicurezza, si introduce il dispositivo nella bocca, in una tasca che si viene a formare pizzicando la guancia che guarda al pavimento, tra guancia e gengive. Dopo aver introdotto il dispositivo a siringa senza ago in tale tasca, si somministra lentamente il farmaco).
Un altro farmaco che viene spesso prescritto nei pazienti più piccoli è il Micropam, a somministrazione endorettale (al paziente in posizione laterale di sicurezza, viene introdotto il dispositivo nel retto come se fosse un micro-clisma e si procede alla somministrazione del farmaco lentamente. Prima di sfilare il dispositivo tenere premute le natiche e la pompetta, con il fine di evitare il ritorno del farmaco per aspirazione).

NB: dopo la somministrazione lasciare in entrambi i casi il paziente, assopito per effetto del farmaco, in posizione laterale di sicurezza. Consegnare agli operatori sanitari del 112/118 il dispositivo farmacologico e fornire loro tutte le informazioni utili in nostro possesso.

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