Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), gli alimenti non sicuri che contengono batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche nocive possono causare più di 200 malattie diverse.
Conoscere e applicare alcune regole di base nella manipolazione, preparazione e conservazione degli alimenti vuol dire evitare di ammalarci e tenere al sicuro i nostri cari dalle malattie di origine alimentare.
L’Autorità Europea sugli Alimenti ha stilato la seguente lista di controllo, che è utile tenere in cucina come rapido promemoria.
Mantieni pulito
Separa crudo e cotto
Cucina accuratamente
Mantieni il cibo a temperature sicure
Utilizza acqua pulita e materie prime sicure
Cos’è l’epatite A?
L'epatite virale A è un’infiammazione acuta delle cellule del fegato causata dal virus Heparnavirus A (HAV).
Modalità di trasmissione
La trasmissione avviene per via oro-fecale, ovvero per contatto diretto da persona a persona o attraverso il consumo di acqua o di alcuni cibi crudi contaminati.
Il diffondersi della malattia è favorito da condizioni igieniche ambientali scadenti e, soprattutto, dall’assenza di norme igieniche durante la preparazione degli alimenti.
Diagnosi e sintomi
La malattia ha un periodo di incubazione che va da 15 a 50 giorni e un decorso, generalmente, autolimitante e benigno.
I sintomi, quando presenti, durano dalle due alle dieci settimane e sono caratterizzati da stanchezza, perdita di appetito, nausea o vomito intermittenti, febbre, dolori addominali, ittero (colorito giallognolo della pelle e delle mucose).
La guarigione conferisce un’immunità permanente. I pazienti guariscono completamente senza mai cronicizzare.
La conferma della diagnosi clinica si effettua attraverso indagini di laboratorio.
Prevenzione
Le misure di prevenzione consistono principalmente nel rispetto delle norme igieniche generali consigliate in tutte le malattie a trasmissione oro-fecale.
In Italia sono disponibili diversi tipi di vaccini contro l’epatite A, sia in formulazione monocomponente sia combinato al vaccino dell’epatite B.
Per approfondire:
Che cos’è la listeriosi
La listeriosi è un’infezione causata dal batterio Listeria monocytogenes, dovuta in genere all’ingestione di cibo contaminato.
La Listeria monocytogenes è un batterio patogeno ampiamente diffuso nell’ambiente, nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione. Può riprodursi a temperature ambientali variabili, incluse quelle di frigorifero. Si può trovare in diversi alimenti e in particolare nel latte crudo, formaggi molli, carne fresca e congelata, pollame, prodotti ittici e ortofrutticoli.
Diagnosi e sintomi
La listeriosi può manifestarsi in due diverse forme:
I soggetti più a rischio per la forma sistemica, più grave, sono i pazienti immunodepressi o affetti da malattie croniche.
Nelle donne in gravidanza la listeriosi può provocare aborto, morte in utero del feto, nascita prematura e infezioni neonatali.
La diagnosi viene fatta su base clinica e indagini di laboratorio.
Il trattamento è con antibiotici specifici. Una cura antibiotica somministrata precocemente alle donne in gravidanza può prevenire la trasmissione dell’infezione al feto.
Prevenzione e trattamento
La migliore strategia per prevenire la listeriosi prevede l’applicazione delle generali norme di igiene e attenzione previste per tutte le altre tossinfezioni alimentari.
Raccomandazioni per l’igiene degli alimenti:
Raccomandazioni per la conservazione sicura degli alimenti:
Raccomandazioni per la cucina:
Raccomandazioni per la conservazione sicura degli alimenti:
Per approfondire:
Che cos’è la salmonellosi
La salmonellosi è un’infezione gastrointestinale provocata dal batterio Salmonella. Le infezioni provocate da salmonella si distinguono in forme tifoide (S. typhimurium) e non tifoide (S. enteritidis).
Le infezioni da salmonella rappresentano la seconda causa più frequente di infezioni trasmesse dagli alimenti all'uomo in Europa.
Modalità di trasmissione
L’infezione si trasmette per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminati. Veicoli dell’infezione sono anche superfici, utensili e qualsiasi alimento manipolato da persone infette, con scarsa attenzione all’igiene personale.
Il cibo contaminato non presenta alcuna alterazione delle caratteristiche organolettiche (colore, odore, sapore, consistenza).
I principali alimenti veicoli di trasmissione della salmonella sono:
Diagnosi e trattamento
La salmonellosi si manifesta con febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea. Le forme cliniche più gravi sono rappresentate dalla diffusione ematica del batterio.
I sintomi posso comparire tra le 6-72 ore dall’ingestione di alimenti contaminati e si protraggono per 4-7 giorni.
La diagnosi viene definita mediante esame colturale delle feci (coprocoltura).
Nella maggior parte dei casi, l’infezione da salmonella si presenta in forma lieve e si risolve da sola nel giro di pochi giorni.
L’uso di antibiotici è indicato solo nei casi gravi (con sintomi extra-intestinali), nei neonati al di sotto dei 3 mesi di età e in soggetti con malattie cronico-degenerative.
Come prevenire la salmonellosi
Importanti misure di prevenzione includono precauzioni di ordine igienico sanitario e comportamentale.
Consigli utili per ridurre il rischio di salmonellosi:
Per approfondire: